Wednesday, April 18, 2012

Perugia Fantacity / Rocca Paolina 20-22 Aprile


inspira espira

Inspira, espira, con calma.
Non ti far travolgere dal caos della grande mela, dalla sua esplosiva vitalità che attira a sé cercando di toglierti la pacata serenità di cui hai diritto, in quanto essere piccolo, in un grande universo.
All'inizio ti sembra di ricevere e basta, sei pronto a prendere quello che cerchi e che ti dona la città: l'assurdo, il meraviglioso, l'incredibile.
Giorno dopo giorno, lo straordinario, che si ripete sempre diverso, comincia ad annoiarti, il meraviglioso diventa routine. La routine diventa lo straordinario: uno spettacolo incessante che sembra ti voglia sconfiggere bombardandoti di stimoli.
I tuoi occhi non sono più gli stessi; se incontrano l'insolito, l'incredibile, l'eccessivo, lo salutano con uno sguardo di sbieco, poi si voltano saturi.
Oppure si chiudono. Preferiscono lasciare il mondo a sé stesso: troppo pieno per entrarci.
C'è un muro trasparente tra le persone che sono tutte ammassate in uno stesso spazio, ma che non sono vicine.
Meglio se chiudi gli occhi. Cerca di dormire sulla metro in presenza di tutti.
Mentre gli sconosciuti ti guardano, nessuno crede nell'elemento umano dietro le tue palpebre chiuse.
Piangi? Non piangere. A cosa serve piangere?
Fallo davanti alle telecamere, se proprio devi. Se fossi l'attore di una soap opera sarebbe diverso.
Non lo sei. Ti guardi attorno, vedi lo sporco, il brutto che ti circonda.
Sei sotto, dietro, fuori, non sei su un palco. Nessuno fa caso a te.
Piangi pure, tanto non sei nessuno fino a che sei immerso tra la gente come te.
Gli uomini, le donne, gente che lavora, e basta.
A proposito non hai mai lavorato così tanto. Stai superando il limite, entrando nelle cerchie superiori, tra le divinità dell'oggi (segretamente già tu lo sei, gli altri ancora non lo sanno, lo devi solo dimostrare).
Intanto stai in vita e completa la tua missione.
Raschia con le unghie il possibile, bussa a tutte le porte, metti un piede dentro e lascia entrare lo spiffero di aria che tiene vivo l' adorato fuoco della speranza.
Respira piano, delicatamente, non spegnerne la fiamma.
Non abbandonare il fragile equilibrio alla sciocca emozione del momento.
Inspira, espira.