Pubblico qui le prime due poesie "Attesa" e "Metamorfosi" della raccolta che ne include quarantacinque. Come potete vedere sono in versione italiana e inglese. Ho deciso di farne tradurre alcune perchè potessero accedervi anche i miei amici e parenti etiopi canadesi inglesi e americani. Queste poesie risalgono ormai agli anni della scuola, ma poichè ci tenevo a pubblicarle, e temevo di perderle come ho fatto con tanti scritti, allora ho accettato di buon grado l'autopubblicazione offerta generosamente da mia madre. L'ho accettata inoltre perchè qualche cosa resti ai miei futuri nipotini e pronipotini. Quindi non ho sentito la necessità di presentare il testo in via commerciale, date le motivazioni di questa stampa molto personali.La Casa Editrice Il Filo, seppure ha rispettato i patti del contratto, non ha soddisfatto le mie aspettative e mi ha offerto un servizio mediocre, commettendo un errore di editing anche in copertina. Ma ciò non conta. Chi fosse interessato ad avere una copia di questo libro, e leggere le mie poesie, invii una email e glielo mando a gratis, anche in versione Word se è più comodo. Saluti a tutti.
Per altre poesie potete visitare
lauraghiandonimorepoems.blogspot.com
, aggiornato con poesie più fresche.
The Wait
Dazzling paleness of the moon,
I am wealthy heir to your holes and shadows.
Sky of clouds,
falling water drops
rust my old bicycle
while I wait for you, alone.
And as I wait,
my eyes seek a distant future,
blind before the present,
air, pain.
I remind others of me,
hide my fat forms,
am lost in ignorant shame,
false promises.
Anxiously I wait,
turn,
the geometry of seats and tables,
fake glass, true illusions,
souls dipped in flesh and fabric,
credulity.
With the patience of a worm
I still wait for you,
metamorphosis.
Attesa
Abbacinante pallore lunare,
sono ricca erede delle tue macchie e dei tuoi buchi.
Cielo di nubi,
le gocce d'acqua cadenti fanno
ruggine sulla mia bici già vecchia,
mentre ti aspetto sola.
Fissa con gli occhi
inseguo il futuro lontano,
cieca, di fronte il presente,
l'aria, il dolore.
E ricordo me stessa agli altri,
le mie grasse forme,
nascondo,
perse nella vergogna ignorante,
false promesse.
Con ansia attendo,
mi volto,
geometria di tavoli e sedie,
falsi vetri, illusioni veraci,
anime immerse nella carne e nella stoffa,
e nella credulità.
Nella pazienza del verme
ti aspetto ancora,
metamorfosi.
Sand Roses
My skin is not black
but I sit on this floor
as if it were a desert
and with gnarled fingers gather
sand roses.
Rivers of water have already flowed by
and left life abandoned
behind them.
I am afraid
if even the sand should rise up
and blind me
or if a revolutionary wind should blow
here too, on this sea,
or dictator-like
constrain me
steal my limbs,
bit by bit,
nerve by nerve.
I tell myself the future
and suffer only thirst.
Rose di sabbia
La mia pelle non è negra
ma siedo su questo pavimento
come fosse un deserto
e raccolgo con dita rugose
rose di sabbia,
fiumi d'acqua sono già scivolati via
e dietro di sé hanno abbandonato
la vita a sé stessa.
Ho paura,
se anche la sabbia si ribella
e mi acceca la vista,
o soffia il vento della rivoluzione
anche qui, in questo mare.
O che,
con fare di dittatore,
mi costringa
e mi rubi le membra,
pezzo a pezzo,
mano a mano,
nervo a nervo.
Mi racconto il futuro,
e soffro solo la sete.
riesco quasi a vederti mentre leggo....
ReplyDeleteloriana